La sospensione amministrativa dell'attività di riscossione
La sospensione amministrativa dell'attività di riscossione Il legislatore consente all'Amministr ...
Desta particolare importanza affrontare il tema dei regolamenti governativi, come fonte del diritto del lavoro.
In passato i regolamenti governativi erano scarsamente utilizzati, nel campo del diritto del lavoro. Oggi, invece, si è avuto un cambiamento di tendenza.
Questo è accaduto perché negli ultimi tempi, sempre più spesso, le leggi non hanno provveduto più a disciplinare tutti gli aspetti della materia. Con la conseguenza che, le stesse leggi hanno rimandano a detti regolamenti governativi, il compito di completare la disciplina giuridica. In altre parole, il compito di provvedere all’esecuzione e alla specificazione della normativa legale.
Si osservi che i regolamenti di cui stiamo parlando possono rivestire la forma di:
Essi sono i d.P.R. o se si preferisce, i decreti del Presidente della Repubblica.
Vale a dire, quelli che comunemente vengono chiamati d.P.C.M. Quindi, i c.d. decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri.
Essi comunemente vengono indicati come decreto ministeriale, ovvero, d.m.
Ad ogni modo è importante precisare che, l’uso di questi regolamenti governativi, è cresciuto talmente tanto che più di qualcuno ormai osa dire, che nel campo del diritto del lavoro si è avuto uno spostamento del baricentro normativo.
Sulla base di quanto appena esposto, possiamo dire quanto segue. Non soltanto sono sempre meno le norme di provenienza parlamentare e sempre di più quelle di provenienza governativa; ma anche che quest’ultime – e quindi quelle di provenienza governativa – provvedono sempre più spesso a disciplinare, aspetti che sono tutt’altro che di mero dettaglio.
Ad accentuare il problema dello spostamento del baricentro normativo, ha concorso anche un altro fenomeno in accrescimento. Sto parlando dell’uso delle Circolari e delle Risposte ad Interpello da parte del Ministro del Lavoro.
Regolamenti, Circolari e Risposte ad Interpello, non c’è dubbio che sono strumenti efficaci per garantire maggiore certezza, nell’interpretazione e nell’applicazione del diritto da parte degli operatori. Ma è anche vero che se si abusa di essi, si rischia di attribuire al Governo ed in particolare al Ministro del Lavoro, un ruolo che non gli compete. Quello di legislatore e interprete del diritto.
Anche le Autorità indipendenti, come vedremo meglio tra un momento, possono essere incluse tra le fonti del diritto del lavoro.
Tra le diverse Autorità indipendenti esistenti, a noi interessa citare soltanto:
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