Costituzione della Repubblica Italiana: Articolo 103
Costituzione della Repubblica Italiana: Articolo 103 Bandiera dell'Italia Primo comma Il ...
Possiamo iniziare la trattazione del post nozione di diritto canonico, ponendoci già da subito la fatidica domanda.
Che cosa si intende per diritto canonico?
La risposta è agevole. Per esso si intende l’ordinamento giuridico della Chiesa cattolica, la scienza che lo studia e la disciplina che lo insegna.
A questo punto ci poniamo delle ulteriori domande di non poco conto e cioè:
Secondo Rudolf Solum, giurista cristiano ma di fede protestante, il diritto canonico sarebbe incompatibile con l’essenza della Chiesa. Essa è una comunità di spirito e amore. In altre parole, il diritto all’interno della Chiesa ne costituirebbe un tradimento della sua essenza.
Affianco a questo antigiuridismo extra-ecclesia, vi è anche un antigiuridismo ecclesiale. Vale a dire, il pensiero che il diritto fosse incompatibile con l’essenza della Chiesa è condiviso anche da una parte minoritaria degli stessi cattolici.
Il diritto sarebbe incompatibile con la comunità Chiesa, perché essa non è un’entità assimilabile a quella dello Stato. La Chiesa anche se in teoria potrebbe infliggere delle sanzioni (si pensi alla censura), si troverebbe nell’impossibilità di applicare coattivamente le proprie norme giuridiche.
Noi in realtà rigettiamo questa tesi. La Chiesa non è solo e semplicemente una comunità di spirito e amore e di questo, infatti, ne daremo dimostrazione.
Il diritto è legato all’esistenza di una istituzione. Non esiste e non può esistere istituzione, associazione e qualsiasi altra aggregazione umana che al suo interno non abbiano uno statuto, delle regole che ne disciplinano la stessa organizzazione.
Da ciò si comprende perfettamente che, anche la Chiesa ha bisogno di regole al suo interno e che quindi il diritto ha una natura pluralistica. Per assurdo possiamo dire che, anche la stessa mafia ha al suo interno un ordinamento giuridico che lo sorregge.
Ora, il fatto di aver assodato che anche nella Chiesa vi sia un diritto, non ci permette ancora di rispondere alla domanda:
Per poter dare una risposta, è necessario prima che noi comprendiamo che cosa sia la Chiesa.
La parola Chiesa deriva dalla parola latina ecclesia, la quale a sua volta deriva da quella greca ekklesia. Nelle Polis greche l’ekklesia era l’assemblea dei cittadini, pertanto possiamo dire che anche la Chiesa è un’assemblea.
Un’assemblea particolare che differisce da quella civile perché essa non si è auto costituita liberamente. Essa, infatti, si è costituita per volontà di Dio. Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa.
Anche dal Concilio Vaticano II (La Costituzione Dogmatica sulla Chiesa), si comprende un dato importante:
Nel secondo capitolo del LUMEN GENTIUM (n9) si evince che: Dio volle santificare e salvare gli uomini non individualmente e senza alcun legame tra loro, ma volle costituire di loro un popolo, che lo riconoscesse secondo la verità e lo servisse nella santità.
Ne consegue che la Chiesa è un’assemblea, un popolo che ha anche dei beni in comune, ad esempio quello della salvezza. E se ci sono dei beni in comune, occorrono anche delle “regole” che ci consentono di amministrare questi beni.
Si osservi che la parola Chiesa è utilizzata, sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento:
Antico Testamento: Essa compare con la parola ekklesia che va intesa come assemblea
Nuovo Testamento: San Matteo parla del Regno di Dio. Ignazio di Antiochia asserisce che la dove c’è Cristo la c’è la Chiesa cattolica; dove cattolica sta a significare universale. San Paolo parla nel capitolo 12 della prima lettera ai Corinzi di membra e corpo.
La risposta è agevole, in quanto, se è vero che la chiamata è universale, è anche vero che membra di questo corpo sono solo coloro che sono stati battezzati. Il battesimo è definito come ianua sacramentorum, cioè la porta dei sacramenti.
Da quanto fin qui detto, ne consegue che la Chiesa si presenta come un Corpo, Regno, Assemblea, Società ecc.
Gesù, invece, viene spesso chiamato Maestro. Egli non a caso chiama i suoi primi, come discepoli, i quali li individuiamo con il nome di Apostoli. Il termine quest’ultimo che significa inviato, infatti, Essi erano stati inviati a compiere 3 attività e cioè quella di:
Leggere Matteo cap 28, 16 e ss:
A questo punto, possiamo rispondere alla domanda se il diritto sia compatibile o meno con lo scopo della Chiesa.
La risposta non può che essere affermativa.
Gli Apostoli sono stati inviati ad assolvere questi compiti e come possono farlo senza avere un potere? D’altra parte lo stesso insegnamento di Cristo, è un insegnamento autoritario.
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