Le plusvalenze
Le plusvalenze A differenza dei ricavi, le plusvalenze sono elementi reddituali di natura differen ...
Per trattare la dignità dell’uomo e correlativi problemi bioetici, non posso prescindere dall’utilizzare alcuni riferimenti normativi, in particolar modo mi interessa richiamare la Costituzione Europea e la Convenzione di Oviedo.
Entrambi i riferimenti normativi, non a caso, parlano della dignità dell’uomo.
Seguirà prima la trattazione normativa e subito dopo, quella bioetica.
Per trattare la dignità dal punto di vista normativo, è indispensabile citare due importantissimi testi. Sto parlando della Costituzione Europea e della Convenzione di Oviedo.
Infatti, con riferimento alla Costituzione Europea possiamo richiamare sia l’articolo 1, il quale stabilisce che:
Sia anche l’articolo 63, in quanto stabilisce che:
1. Ogni persona ha diritto alla propria integrità fisica e psichica.
2. Nell’ambito della medicina e della biologia devono essere in particolare rispettati:
a) il consenso libero e informato della persona interessata, secondo le modalità definite
dalla legge
b) il divieto delle pratiche eugenetiche, in particolare di quelle aventi come scopo la
selezione delle persone
c) il divieto di fare del corpo umano e delle sue parti in quanto tali una fonte di lucro
d) il divieto della clonazione riproduttiva degli esseri umani.
N.B. Sulla base della Costituzione Europea non è possibile la clonazione riproduttiva, mentre è consentita quella terapeutica.
Con riferimento, invece, alla Convenzione di Oviedo è interessante al riguardo richiamare gli articoli 1 – 2 e 21.
Infine l’articolo 21 che si trova rubricato sotto “Divieto del profitto” afferma:
La parola che merita attenzione è in quanto tale. Se io dico che il corpo umano non può essere oggetto di profitto, nel corpo umano c’entra l’embrione? L’embrione, in quanto tale, non è corpo umano.
La norma pur volendo tutelare la dignità si presta ad un’ambiguità, per fare in modo che non si incida nei diversi interessi appartenenti ai vari Paesi.
Per fare un esempio e capire meglio: l’Inghilterra è uno dei Paesi con il maggior numero di brevetti relativi al corpo umano ed è anche tra il più avanzato nello studio delle cellule staminali embrionali. Ne consegue che non ha nessun interesse ad accettare che il corpo umano non può essere oggetto di profitto. Il corpo umano in quanto tale lascia una vasta gamma interpretativa.
La parola Dignità è estremamente suggestiva, ma cosa si intende per dignità umana?
La dignità è espressione della libertà personale (sono io a decidere che cosa è dignitoso e cosa no), oppure la dignità è un valore oggettivo con degli standard sociali ben precisi?
Per comprendere la complessità della domanda, voglio prendere in esame un caso concreto, ovvero quello del lancio del nano.
Il sindaco di una piccola cittadina francese, con un’ordinanza aveva vietato questo genere di spettacoli. Il sindaco riteneva infatti che vivere facendosi sparare con un cannone fosse in contrasto con la dignità umana. Detta ordinanza fu impugnata, ma il Consiglio di Stato francese con propria sentenza ne dichiarò la legittimità, in quanto, riteneva che questo spettacolo fosse lesivo della dignità personale, la quale è una componente dell’ordine pubblico.
Decisione quest’ultima che è stata fortemente criticata dalla dottrina, la quale ha parlato di un colpo di stato giuridico. Si tratta questo di un classico esempio di paternalismo.
Interessante è adesso andare ad analizzare un altro caso concreto, più precisamente la sentenza della Corte Suprema americana del 1891, la quale stabiliva che:
E’ evidente che questa sentenza collega la dignità alla libertà.
Ne consegue che vi sono due linee di tendenza, che danno luogo a due linee di lettura del rapporto che si può avere con se stessi e il proprio corpo:
Poichè io e il corpo ci identifichiamo, il corpo è un elemento centrale della mia identità, ma non ne sono padrone. Il corpo mi fa essere nel mondo, ma non ne posso disporre. E’ su questa indisponibilità del corpo umano che si costruiscono i diritti indisponibili della persona.
Qui, invece, io ho e quindi sono padrone di me stesso, del mio corpo. Ecco l’idea dell’Invasion, tu non puoi entrare nel mio corpo come nella mia casa.
Nell’espressione “Io sono un corpo”, abbiamo la concezione della liberty/dignity:
Nel diritto romano, Ulpiano diceva ” dominus membrorum suorum nemo videtur” e cioé nessuno è padrone del proprio corpo.
Kant, invece, diceva “L’uomo non è padrone di se stesso poiché si cadrebbe in una contraddizione“. Non si puo essere soggetto e oggetto allo stesso tempo.
E ancora Savigny diceva che “Il potere di disporre che tutti noi abbiamo, deriva da un non potere; il non potere disporre di sé“.
Invece, nell’espressione “Io ho un corpo”, abbiamo la concezione liberty/property:
Cardozo diceva che “Ciascuno ha diritto a determinare che cosa fare del suo corpo”
Locke ancora più incisivo diceva che “Ognuno ha la proprietà della propria persona, alla quale ha diritto nessun altro che lui”
Infine, Mill diceva che “Ciascuno sopra se stesso, sul suo corpo, sul suo spirito è sovrano“.
Si osservi che il problema della dignità è strettamente legato a quello della disponibilità del corpo, problema quest’ultimo che si presenta in modo particolare nel rapporto medico paziente.
Se sei interessato ad approfondire il tema la dignità dell’uomo e correlativi problemi bioetici, scrivilo con un commento.
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