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Ho voluto intitolare questo articolo con un interrogativo. La Chiesa è incompatibile con il diritto?
Per cominciare a capire il rapporto tra Chiesa e Diritto, possiamo già da subito richiamare il capitolo 8 della Costituzione Dogmatica sulla Chiesa “Lumen Gentium”:
Da questo capitolo si evince che i membri di questa particolare società, rappresentano sempre la stessa realtà. Questo sia che essi siano vicini tra di loro materialmente – si pensi durante la celebrazione liturgica – che solamente Spiritualmente.
D’altra parte è questa la visione che la Chiesa ha di se stessa e noi nel cercare di capire che cosa sia la Chiesa, non possiamo non tener conto dell’autorappresentazione che essa fa di se stessa.
La Chiesa quindi non è incompatibile con il diritto. Essa infatti, come si evince nel Vangelo di Giovanni 21; 15 ss, è nata per espletare missioni, funzioni e poteri.
All’inizio esse erano state espletate dagli Apostoli, i quali furono chiamati direttamente da Cristo. Oggi continuano ad essere espletate dai vescovi, in qualità di successori degli Apostoli. Episcupus = sorvegliante = capo.
Si osservi però che la tripartizione dei poteri (insegnare, governare e santificare), non è altro che il frutto di una elaborazione scientifica, infatti, in modo particolare:
La si astrae sia dal canone 747 (La Chiesa, alla quale Cristo Signore affidò il deposito della fede affinché essa stessa, con l’assistenza dello Spirito Santo, custodisse santamente, scrutasse più intimamente, annunziasse ed esponesse fedelmente la verità rivelata, ha il dovere e il diritto nativo, anche con l’uso di propri mezzi di comunicazione sociale, indipendente da qualsiasi umana potestà, di predicare il Vangelo a tutte le genti) sia dal Vangelo di Matteo cap 28; 19 e 20 (Andate dunque, ammaestrate tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro di osservare tutte quante le cose che vi ho comandate). Questa potestà consiste nel custodire e annunziare la parola di Dio
La si astrae dal Vangelo di Matteo cap 18; 15e ss (Così è la volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neppure uno di questi piccoli perisca”. (Ora, se il tuo fratello ha peccato contro di te, va’ e riprendilo fra te e lui solo; se ti ascolta, tu hai guadagnato il tuo fratello; ma se non ti ascolta, prendi con te ancora uno o due persone, affinché ogni parola sia confermata per la bocca di due o tre testimoni. Se poi rifiuta di ascoltarli, dillo alla chiesa; e se rifiuta anche di ascoltare la chiesa, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità vi dico che tutte le cose che voi avrete legate sulla terra saranno legate nel cielo; e tutte le cose che avrete sciolte sulla terra saranno sciolte nel cielo).
Si astrae dal Vangelo di Giovanni cap 20; 21 e ss (Gesù disse loro di nuovo: Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi. Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi). Questa funzione si esplica attraverso l’amministrazione dei sacramenti.
A questo punto, alla luce di quanto abbiamo appena asserito, sembra che noi possiamo definitivamente dire che il diritto sia una realtà strutturale e connaturata alla Chiesa.
Ma questa affermazione non è esaustiva di ogni nostro problema, perché se è vero e assodato che nella Chiesa vi è la necessaria presenza del diritto, è anche vero che in questa particolarissima società vi è la presenza sia il diritto Divino che di quello umano e tale compresenza non ci esenta dal porci nuovi problemi e interrogativi.
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